Gli Himorogi (神籬?) (lett. "recinto divino") nella terminologia shintoista sono spazi sacri o altari utilizzati per il culto.[1] Nella loro forma più semplice, sono aree squadrate con bambù verde o sakaki agli angoli senza strutture architettoniche; le piante a loro volta supportano delle corde sacre (shimenawa) decorate con strisce chiamate shide. Un ramo di sakaki o di qualche altra pianta sempreverde al centro funge da yorishiro, una rappresentazione fisica della presenza del kami, un essere che di per sé è incorporeo.[2]
Durante l'Aoi Festival di Kyoto, l'himorogi è uno spazio quadrato circondato da rami verdi con un albero sempreverde al centro come uno yorishiro.[1] Un himorogi più elaborato può anche essere realizzato con una stuoia di paglia sul terreno con su di esso uno stand cerimoniale a 8 gambe chiamato hassoku-an (八足案?) decorato con shimenawa ed emblemi sacri.
L'etimologia della parola non è chiara, ma appare già nel Nihon Shoki e nel Man'yōshū.[1] Il termine "himorogi" si riferisce parimenti al punto focale dell'albero e allo spazio sacro, entrambi considerati purificati o "incontaminati".[3]
Gli himorogi in Giappone sono più comunemente osservabili nei cantieri, dove dopo l'uso rimangono per un po' prima dell'inizio dei lavori veri e propri. Sono costruiti da un sacerdote shintoista, che viene a benedire il sito durante una cerimonia chiamata jichinsai (地鎮祭?).