Vagabondo

Disambiguazione – Se stai cercando il mostro delle opere di J. R. R. Tolkien, vedi Troll della Terra di Mezzo.
Disambiguazione – Se stai cercando il libro autobiografico di Neal Cassady, vedi Vagabondo (libro).
Caricatura di un vagabondo che fuma un sigaro e porta con sé un bastone da passeggio

«Mi rivolgo a Te e non mi rispondi,
ma il Tuo silenzio mi parla al cuore.
Libri aperti sparsi sul pavimento;
la pioggia cade sulla pianta di pruno

Un vagabondo è una persona che conduce uno stile di vita, in genere senza un lavoro regolare, spesso, volontariamente o no, senza una fissa dimora, che conduce una vita itinerante, il "nessun fuoco, nessun luogo", vagando di città in città[1], in contrasto con il mendicante che invece si attacca a un territorio e rimane lì.

Il termine vagabondo tuttavia può essere utilizzato anche per indicare delle persone che decidono volontariamente di praticare il vagabondaggio per provare un'esperienza avventurosa ed entusiasmante, completamente diversa dalla routine della vita sedentaria. Nei tempi antichi e durante il XIX-XX secolo il vagabondaggio per scelta venne praticato da molti intellettuali, filosofi, artisti e religiosi in tutto il mondo: per ricordarne alcuni si possono citare Diogene di Sinope, Paolo di Tarso, San Benedetto, Thomas De Quincey, François Villon, Arthur Rimbaud, Paul Verlaine, Gandhi, Lanza del Vasto, Friedrich Nietzsche e Jack Kerouac.


Vagabondo

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