Il Supremo Consiglio Islamico Iracheno (Arabo المجلس الأعلى الإسلامي العراقي, al-Majlis al-aʿlā al-islāmī al-ʿirāqī, abbreviato spesso in ISCI o SIIC),[1] è un partito politico iracheno che raccoglie i propri consensi dalla comunità musulmana sciita.
Fino all'11 maggio 2007 la sua denominazione era Consiglio Supremo per la Rivoluzione Islamica in Iraq (Arabo المجلس الأعلى للثورة الإسلامية في العراق, al-Majlis al-aʿlā li-l-thawra al-islāmiyya fī l-ʿIrāq, il cui acronimo SCIRI deriva dall'espressione inglese Supreme Council for the Islamic Revolution in Iraq).[2]
Dopo l'assassinio nell'agosto 2003 del suo leader storico (l'ayatollah Muhammad Baqir al-Hakim) il partito è stato capeggiato da suo fratello, Abd al-Aziz al-Hakim. Il partito controllava una milizia armata nota col nome di Badr[3], che successivamente si è resa indipendente diventando il partito Organizzazione Badr.
Il SIIC è stata una componente fondamentale dell'Alleanza Irachena Unita (che raggruppava i partiti religiosi sciiti ed ha ottenuto la maggioranza relativa in entrambe le elezioni tenutesi in Iraq nel 2005). Alla morte di Abd al-Aziz al-Hakim nel 2009, la leadership del partito è passata al figlio di questi, Ammar al-Hakim.
Nel 2017, Ammar al-Hakim e la maggior parte dei deputati eletti del SCII (nella coalizione elettorale "Alleanza dei Cittadini" "Al-Muwatin"), hanno effettuato una scissione, fondando il Movimento Nazionale della Saggezza (al-Hikmah), per prendere maggiormente le distanze dai legami con la Repubblica Islamica[4].
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