Scale di Napoli

Sophia Loren e Aldo Giuffré sui Gradini Giuseppe Piazzi nel film Ieri, oggi, domani.[1]
Foto di una scalinata nel 1902 (probabilmente i Gradoni di Chiaia, di cui oggi ne rimane solo un piccolo tratto)
Le scale della Pedamentina di Tino di Camaino e aiuti.
La Pedamentina: una delle decine di rampe.
Via gradinata di Sant'Antonio ai Monti.
Scale del Petraio.
Rampe minori del Petraio.
Gradonate a San Marcellino.
Scalinata di Capodimonte di Antonio Niccolini.
Scalinata in via Tasso.
Gradini Santa Barbara.
Una delle scalinate del lungomare (fine Ottocento).

«Scale mobili sotto la luna, diagonali e passaggi segreti, un cammino che esiste da sempre, il tesoro della città antica»

Le scale di Napoli sono oltre 200[3] e costituiscono dei complessi sistemi urbanistici e monumentali caratterizzati da vie gradinate che congiungono varie zone della città. La storia di queste rampe è riconducibile soprattutto alle espansioni fuori dalle mura del XVI secolo.

  1. ^ Alessandro Chetta e Carmine Maturo, Chi scende e chi Scale, sui gradini un solo grido: "Tene 'a panza!", in Corriere del Mezzogiorno, 15 gennaio 2022. URL consultato il 12 marzo 2023.
  2. ^ La città obliqua, su bennato.net. URL consultato il 12 marzo 2023.
  3. ^ Donatella Bernabò Silorata, Napoli segreta, le scale delle meraviglie, in L'Espresso, 14 gennaio 2014. URL consultato il 12 marzo 2023.

Scale di Napoli

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