Presa di Roma

Presa di Roma
parte del Risorgimento
La breccia di Porta Pia in una foto di Lodovico Tuminello
Data20 settembre 1870
LuogoRoma
CausaQuestione romana
EsitoVittoria italiana
Modifiche territorialiAnnessione dello Stato Pontificio al Regno d'Italia
Schieramenti
Bandiera dell'Italia ItaliaBandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Volontari di vari Paesi d'Europa
Comandanti
Effettivi
6500013624
Pontifici: 8300
Volontari: 5324
Perdite
32 morti
143 feriti
15 morti
68 feriti
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La presa di Roma fu l'atto di guerra che, nel contesto del Risorgimento e della questione romana, sancì la conquista di Roma da parte del Regno d'Italia. Il 20 settembre 1870, i bersaglieri e la fanteria del Regno penetrarono in città attraverso una breccia apertasi nei pressi Porta Pia in seguito al cannoneggiamento delle mura. I territori pontifici (costituiti dal solo Lazio[1] dopo i plebisciti del 1860) furono annessi all'Italia con il plebiscito dell'ottobre seguente, sancendo così la fine del potere temporale dei papi; il 3 febbraio 1871 la capitale l'Italia fu trasferita ufficialmente da Firenze a Roma.[2] Il 20 settembre fu festa nazionale sino al 1930, quando venne soppressa in seguito alla firma dei Patti Lateranensi.

  1. ^ Esclusa la provincia di Rieti, allora parte dell'Umbria, e il Lazio meridionale, già parte del Regno delle Due Sicilie.
  2. ^ Legge 3 febbraio 1871, n. 33.

Presa di Roma

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