Nikola Tesla

Nikola Tesla a 34 anni (nel 1890), fotografia di Napoleon Sarony

Nikola Tesla (in serbo Никола Тесла?; Smiljan, 10 luglio 1856New York, 7 gennaio 1943) è stato un inventore, fisico e ingegnere elettrico, nato da una famiglia serba[1] nell'attuale territorio della Croazia durante il periodo dell'Impero austriaco, naturalizzato statunitense[2] nel 1891.

Firma di Nikola Tesla

Contribuì allo sviluppo di diversi settori delle scienze applicate,[3] in particolare nel campo dell'elettromagnetismo, di cui fu un eminente pioniere, tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. I suoi brevetti e il suo lavoro teorico formano, in particolare, la base del sistema elettrico a corrente alternata, della distribuzione elettrica polifase e dei motori elettrici a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale. A riconoscimento dei suoi contributi fu intitolata a suo nome, durante la Conférence générale des poids et mesures del 1960, l'unità di misura dell'induzione magnetica nel Sistema internazionale di unità di misura.

Negli Stati Uniti d'America fu tra gli scienziati e inventori più famosi, anche nella cultura popolare;[4] dopo la sua dimostrazione di comunicazione senza fili (radio) nel 1893,[5] e dopo essere stato il vincitore della cosiddetta "guerra delle correnti" insieme a George Westinghouse contro Thomas Alva Edison, fu riconosciuto come uno dei più grandi ingegneri elettrici statunitensi; molti dei suoi primi studi si rivelarono anticipatori della moderna ingegneria elettrica e diverse sue invenzioni rappresentarono importanti innovazioni tecnologiche.

Fu nominato vicepresidente dell'American Institute of Electrical Engineers (di cui era presidente Alexander Graham Bell) e venne insignito della settima Medaglia Edison nel 1917 dalla stessa AIEE,[6] massimo riconoscimento assegnatogli in vita; in un articolo pubblicato sul The New York Times,[7] Tesla ed Edison furono erroneamente annunciati quali vincitori alla pari del premio Nobel per la fisica 1915, ma in realtà non si aggiudicarono mai il premio.[8]

Depositò nell'arco della sua carriera tra il 1886 e il 1928, un totale di 280 brevetti in 26 Paesi,[9] di cui 104 negli USA. Non mancarono contestazioni riguardo alla paternità di alcune di queste invenzioni: la scoperta del campo magnetico rotante fu descritta in una nota presentata il 18 marzo 1888 all'Accademia reale svedese delle scienze dallo scienziato italiano Galileo Ferraris, ma Tesla rivendicò la priorità di tale scoperta, che finì nelle aule giudiziarie, dove si stabilì che la paternità dell'invenzione spettava allo scienziato italiano. Nel 1943, pochi mesi dopo la sua morte, una sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti d'America[10] attribuì a Tesla la paternità di alcuni brevetti usati per la trasmissione di informazioni via etere, tramite onde radio, precedentemente attribuiti a Guglielmo Marconi.

Negli ultimi anni della sua vita Tesla intervenne spesso su quotidiani e periodici, come il The New York Times e l'Electrical Experimenter, riguardo alle sue visionarie opinioni sulla tecnologia o in relazione alla guerra in corso in Europa.[8][11] Morì nel 1943 nell'hotel dove viveva; al suo funerale a New York erano presenti oltre duemila persone, tra cui diversi premi Nobel.[12][13]

Molti dei suoi risultati sono stati usati, spesso polemicamente, per appoggiare diverse pseudoscienze, teorie sugli UFO e occultismo New Age. Ciò è dovuto al fatto che Tesla lasciò scarsa documentazione sui risultati ottenuti, e anche questa spesso sotto forma di appunti, non di lavori organizzati e comprensibili a tutti; pertanto è stato relativamente facile attribuirgli le idee più strampalate, o la paternità di invenzioni mirabolanti non accettate dalla comunità scientifica.[14]

  1. ^ Electrical pioneer Tesla honoured, BBC, 10 luglio 2006.
  2. ^ Tesla Nikola, My Inventions, 1919. URL consultato il 7 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2016). Opera suddivisa in cinque parti pubblicate tra febbraio e giugno 1919, con una sesta parte dell'ottobre 1919, disponibile su vari siti e ristampata con note introduttive di Ben Johnson come (EN) Tesla Nikola, My Inventions: The Autobiography of Nikola Tesla, New York, Barnes and Noble, 1982, ISBN 978-0-910077-00-2.
  3. ^ (EN) Wireless Remote Control and the Electronic Computer Logic Gate, su tfcbooks.com. URL consultato il 19 maggio 2014.
  4. ^ (EN) Thomas Valone, Harnessing the Wheelwork of Nature: Tesla's Science of Energy, Adventures Unlimited Press, 2002, ISBN 978-1-931882-04-0.
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Cheney, Margaret 1979
  6. ^ Brittain, James E. Electrical engineering hall of fame: Nikola Tesla. Proceedings of the IEEE 93.5 (2005): 1057-1059
  7. ^ Tesla, Nikola. Tesla's New Device Like Bolts of Thor. New York Times (1915): 8.
  8. ^ a b Rajvanshi, Anil K. Nikola Tesla—The creator of the electric age. Resonance 12.3 (2007): 4-12., Springer.
  9. ^ Jelenković, Vladimir. Towards a definitive catalogue of the patents of Nikola Tesla. World Patent Information 32.2 (2010): 147-149.
  10. ^ (EN) Marconi Wireless T. Co. Of America v. U.S., 320 U.S. 1 (1943), Corte suprema degli Stati Uniti d'America (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2006).
  11. ^ Nikola Tesla, Un tripudio di elettricità, 2015, Piano B
  12. ^ Vujovic, Ljubo. Tesla Biography. Tesla Memorial Society of New York (1998).
  13. ^ (EN) David Hatcher Childress (a cura di), The Tesla Papers: Nikola Tesla on Free Energy & Wireless Transmission of Power, Kempton, IL, Adventures Unlimited Press, 2000, ISBN 0-932813-86-0.
  14. ^ Gianni Comoretto, Nikola Tesla e nuove fonti di energia?, su cicap.org, CICAP, 12 giugno 2006. URL consultato il 19 maggio 2014.

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