Invasione di Algeri parte Conquista francese dell'Algeria | |||
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Attacco di Algeri dal mare, del 29 giugno 1830, di Théodore Gudin. | |||
Data | 14 giugno-7 luglio 1830 | ||
Luogo | Algeri | ||
Esito | Decisiva vittoria francese | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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L'invasione di Algeri del 1830 fu un'operazione militare su larga scala con la quale il Regno di Francia, sotto Carlo X, invase e conquistò la Reggenza di Algeri allora sotto il dominio dell'Impero ottomano. Algeri era vassallo degli ottomani sin dalla Conquista di Algeri del 1529 da parte di Hayreddin Barbarossa.
Nel 1827 un incidente diplomatico, il cosiddetto caso del ventaglio, servì da pretesto per iniziare un blocco del porto di Algeri. Dopo tre anni di blocco e un incidente più grave in cui venne bombardata una nave francese che trasportava un ambasciatore con una proposta di negoziati, i francesi decisero che era necessaria un'azione più energica. Carlo X aveva anche bisogno di distogliere l'attenzione dalle turbolente vicende interne francesi che culminarono con la sua deposizione durante le successive fasi dell'invasione nella Rivoluzione di luglio.
L'invasione iniziò il 5 luglio 1830 con un bombardamento navale eseguito dalla flotta comandata dall'ammiraglio Duperré, e uno sbarco di truppe sotto il comando di Louis Auguste Victor de Ghaisne, conte di Bourmont. I francesi sconfissero velocemente le truppe di Hussein Dey, governatore ottomano, ma si diffuse una resistenza dei nativi. Ciò provocò una lunga campagna militare, durata più di quarantacinque anni, per sradicare l'opposizione popolare alla colonizzazione. La cosiddetta "pacificazione" fu caratterizzata dalla resistenza di figure come Ahmed Bey, Abd el-Kader e Lalla Fadhma n'Soumer.
L'invasione segnò la fine di molti secoli di dominio ottomano in Algeria e l'inizio dell'Algeria francese. Nel 1848, i territori conquistati intorno ad Algeri vennero organizzati in tre dipartimenti, definendo i territori della moderna Algeria.