Delitto di via Carlo Poma omicidio | |
---|---|
Simonetta Cesaroni in una foto resa celebre dalla stampa dell'epoca | |
Tipo | Accoltellamento |
Data | 7 agosto 1990 Ora ignota (tra le 16:00 e le 18:30) |
Luogo | Via Carlo Poma, 2 Roma |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Coordinate | 41°54′50.3″N 12°27′43.4″E |
Arma | Ignota |
Obiettivo | Simonetta Cesaroni |
Responsabili | Ignoti |
Motivazione | Ignota |
Conseguenze | |
Morti | 1 |
Il delitto di via Carlo Poma è un caso di omicidio avvenuto in danno di Simonetta Cesaroni nel pomeriggio di martedì 7 agosto 1990. Il delitto fu consumato in un appartamento al terzo piano del complesso di via Carlo Poma n. 2, da cui il nome, nel quartiere Della Vittoria a Roma. Il caso non è stato mai risolto in oltre trent'anni di indagini.[1][2][3]
Varie inchieste condotte negli anni e diverse piste investigative hanno spinto sotto accusa[4] diverse persone tra il 1990 e il 2011.[5] Dapprima Pietrino Vanacore (1932-2010), dal 1986 al 1995 portiere dello stabile dove avvenne l'omicidio, poi Salvatore Volponi (1943-), datore di lavoro della vittima, poi Federico Valle (1972), il cui nonno Cesare Valle (1902-2000), progettista del complesso, risiedeva nello stabile, e infine Raniero Busco (1965-),[6] fidanzato della vittima; vennero tutte scagionate dalle accuse[2][3][7].
Il caso attirò un grande interesse dell'opinione pubblica e ad esso sono stati dedicati libri, numerose trasmissioni televisive di approfondimento e, nel 2011, un lungometraggio televisivo. Il delitto di via Poma appare all'opinione pubblica come un caso di cronaca nera che per troppi anni è stato segnato da errori gravi che ne hanno compromesso le indagini[4], impedendo di scoprire l'autore dell'omicidio. Oltre l'identità dell'assassino, non si è mai avuta certezza del movente, dell'arma del delitto, dei presenti nel comprensorio di via Poma quel giorno e neppure dell'ora della morte della vittima. Si sarebbero dovuti approfondire alcuni immediati elementi oggettivi, non era chiaro infatti se si trattasse di un delitto passionale, attuato da qualcuno che Simonetta conosceva bene, oppure di un delitto casuale, attuato per ragioni istintive da qualcuno che la vittima non conosceva.
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :1