Congresso dello Stamp Act | |
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1o francobollo da un penny | |
Stato | Regno di Gran Bretagna |
Tipo | Congresso coloniale monocamerale |
Istituito | 7 ottobre 1765 |
Predecessore | Congresso di Albany |
Riforme | Declaration of Rights and Grievances |
Successore | Primo congresso continentale |
Capo | Timothy Ruggles |
Numero di membri | 27 |
Sede | Federal Hall |
Indirizzo | Washington |
Il Congresso dello Stamp Act (7 – 25 ottobre 1765), noto anche come Congresso Continentale del 1765, fu un incontro tenutosi a New York, nellꞌomonima provincia, fra i rappresentanti di alcune colonie britanniche del Nordamerica. Fu la prima riunione di rappresentanti eletti provenienti da numerose colonie americane per concordare una protesta comune contro lꞌimposizione fiscale britannica. Il Parlamento della Gran Bretagna aveva approvato lo Stamp Act, che imponeva lꞌuso di una carta speciale stampata (e tassata) per i documenti legali, le carte da gioco, i calendari, i giornali e virtualmente per tutti gli affari nelle colonie, con effetto dal 1º novembre 1765.
Il Congresso consisteva in delegati provenienti da nove delle diciotto colonie britanniche nel continente del Nordamerica. Tutte le delegazioni partecipanti provenivano dalle Tredici Colonie che infine formeranno gli Stati Uniti d'America. Sebbene il sentimento di partecipazione al Congresso in alcune delle altre colonie fosse forte, un numero di governatori reali prese dei provvedimenti per prevenire legislazioni coloniali dagli incontri per selezionare i delegati.
Il Congresso si riunì nellꞌedificio dove ora vi è la Federal Hall e fu tenuto in un tempo di diffuse proteste nelle colonie, alcune violente, contro la realizzazione dello Stamp Act. I delegati discussero e, uniti contro la legge, emisero una Dichiarazione dei Diritti e delle Lamentele nella quale essi sostenevano che il Parlamento non avesse il diritto dꞌimporre tasse perché esso non prevedeva alcuna rappresentanza delle colonie. Membri di sei delle nove delegazioni sottoscrissero petizioni indirizzate al Parlamento e a Re Giorgio III muovendo obiezioni alle disposizioni dellꞌAct.
La natura extralegale del Congresso causò allarme nella Gran Bretagna, ma ogni discussione di competenza del congresso fu superata dalle proteste economiche provenienti dai mercanti britannici, i cui affari con le colonie soffrivano delle conseguenze delle proteste e delle loro associate mancate importazioni di prodotti britannici. Le questioni economiche provocarono lꞌabrogazione, da parte del Parlamento britannico, dello Stamp Act, ma esso approvò nello stesso giorno la Legge Dichiaratoria, per esprimere la propria opinione sulle basi costituzionali create dai coloni; essa stabilì che il Parlamento poteva legiferare, imponendo lꞌobbligo di rispetto di tali leggi alle colonie americane "in qualsiasi caso".[1]