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Walter Audisio

Walter Audisio

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato16 maggio 1963 –
4 giugno 1968
LegislaturaIV
Gruppo
parlamentare
Comunista
CircoscrizionePiemonte
CollegioAcqui Terme-Novi Ligure
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato8 maggio 1948 –
15 maggio 1963
LegislaturaI, II, III
Gruppo
parlamentare
Comunista
CircoscrizioneCollegio Unico Nazionale
CollegioCuneo
Incarichi parlamentari
  • I
    • Componente della I commissione affari interni
    • Componente della commissione parlamentare per il parere sulla formazione delle tabelle delle circoscrizioni elettorali per le elezioni provinciali
  • II
    • Componente della IX commissione agricoltura e alimentazione
    • Componente della commissione speciale per l'esame del disegno di legge N.1946: "Modificazioni ed aggiunte alle disposizioni sulla cinematografia"
  • III
    • Componente della VI commissione finanze e tesoro
    • Componente della XIV commissione igiene e sanità pubblica
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano
Titolo di studiolicenza media superiore
Professioneragioniere
Walter Audisio
SoprannomeColonnello Valerio
Giovanbattista Magnoli
NascitaAlessandria, 28 giugno 1909
MorteRoma, 11 ottobre 1973
Dati militari
Forza armata Corpo Volontari della Libertà
Unità Brigate Garibaldi
Anni di servizio1943 - 1945
GradoTenente colonnello
Ispettore
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneGuerra di liberazione italiana
AzioniEsecuzione di Benito Mussolini
Frase celebre"Sono incaricato di fare giustizia al popolo italiano"
Altre carichePolitico
"fonti nel corpo del testo"
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Walter Audisio, nome di battaglia Colonnello Valerio o Giovanbattista Magnoli (Alessandria, 28 giugno 1909Roma, 11 ottobre 1973), è stato un partigiano e politico italiano; secondo la versione storica ufficiale, fu colui che, il 28 aprile 1945, eseguì materialmente la sentenza di morte di Benito Mussolini, uccidendo anche la sua amante Claretta Petacci, provvedendo altresì al trasporto dei due cadaveri, con quelli di altri sedici giustiziati, al fine di essere esposti pubblicamente in Piazzale Loreto, a Milano.


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