Vallo alpino in Alto Adige Vallo Alpino del Littorio | |
---|---|
L'opera 9 dello sbarramento Dobbiaco | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Stato attuale | Italia |
Regione | Alto Adige, Veneto |
Informazioni generali | |
Tipo | Linea fortificata |
Inizio costruzione | |
Materiale | Calcestruzzo e acciaio. |
Demolizione | Demolizione di alcune opere dopo i trattati di pace di Parigi. |
Condizione attuale | Molte opere in stato di abbandono, alcune private, altre museali |
Visitabile | con molta cautela |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Italia Italia |
Funzione strategica | Difesa dei confini da una possibile invasione tedesca |
Termine funzione strategica | Dapprima nel 1945, poi nel 1992 |
Occupanti | Guardia alla frontiera fino al 1945, poi Alpini d'Arresto fino al 1992 |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Il vallo alpino in Alto Adige (in tedesco Alpenwall in Südtirol) è un complesso sistema di fortificazioni eretto dall'Italia fascista per difendere i confini italiani da una possibile invasione da parte della Germania nazista; per questo motivo il sistema difensivo è noto anche con il soprannome di "Linea non mi fido".[1]
Il sistema di fortificazioni fu edificato a tempo di record, anche se mai del tutto completato, tra gli anni 1939 e 1943, assieme al resto del vallo alpino, pur essendo state le due dittature, quella fascista e quella nazista, strettissime alleate. Il sistema fortificato fu anche posto sotto indagini fotografiche da parte del regime nazista. In seguito alcune opere del vallo furono riattivate nel 1948 in ambito NATO fino al 1992, quando vennero chiusi e sigillati definitivamente tutti i bunker.