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Trascrizione (musica)

Secondo Nina Gallo[1], il vocabolo trascrizione nel campo musicale ha almeno quattro diversi significati:

1. il primo significato è quello di atto puramente materiale - a fini soprattutto pratici - del copista che riscrive un brano musicale (ad es., l'amanuense medievale);

2. il secondo significato è quello di riscrittura in notazione moderna di brani del passato scritti in notazione antica (ad es., il canto gregoriano);

3. il terzo significato è quello di stesura per iscritto di brani musicali appartenenti alla tradizione orale (ad es. i canti popolari);

4. infine, nel suo significato oggi più diffuso, per trascrizione si intende l'operazione che permette di riadattare una composizione musicale scritta per un determinato mezzo fonico, sia per lo stesso mezzo fonico per il quale il brano era stato originariamente concepito (ad es., una versione facilitata o una variazione virtuosistica di un brano), sia per un mezzo fonico diverso (ad es., una trascrizione per orchestra di un brano scritto per uno strumento, o viceversa).

Compositori di tutte le epoche, per le più svariate ragioni (pratiche, didattiche, divulgative, commerciali, di studio, artistiche, ...), hanno trascritto ripetutamente sia le proprie composizioni, sia quelle dei loro predecessori e contemporanei.

  1. ^ Nina Gallo, La Trascrizione per pianoforte: storia e fortuna. Diaphonia, Barcellona, 2017.

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