Le Termòpili o, più correttamente, le Termòpile[1] (in greco antico: Θερμοπύλαι?, in greco Θερμοπύλες?) sono una località greca dove nell'antichità esisteva uno stretto passaggio costiero. Il nome significa "porte calde" e deriva dalla presenza di numerose sorgenti naturali d'acqua calda.
È nota soprattutto per la battaglia delle Termopili del 480 a.C., nella quale una piccola forza greca comandata dal re di Sparta Leonida I e composta da vari contingenti, tra i quali spiccavano i soldati scelti spartani, rallentò l'avanzata dell'esercito persiano comandato da Serse I a prezzo della quasi completa distruzione; da allora il termine «termopili» è utilizzato per indicare una tragica ed eroica resistenza nei confronti di un nemico molto più potente.
Ora una nuova strada principale divide il passo, e il moderno monumento a Leonida è a oriente di essa. La strada attraversa la collina dov'è inciso nella pietra l'epitaffio di Simonide. Le Termopile sono conosciute tristemente anche come "ferro di cavallo di Maliakos" o "ferro di cavallo della morte": qui si trova la parte più stretta della strada che collega il nord e il sud della Grecia, che ha molte curve ed è stata luogo di molti incidenti automobilistici.