Lo strangolamento (dal latinostrangulare: tirare a sé con forza[1]) è una forte pressione esercitata sul collo di un soggetto attraverso un mezzo strumentale (lacci, corde, garrote o altro) che ne causa la morte per asfissia.[2]
Nel caso invece la pressione sul collo sia esercitata direttamente dalle mani dell'aggressore, si parla di strozzamento.[3]
Sebbene questa sia la corretta definizione tecnica e medico-legale, nel linguaggio comune la distinzione tra "strozzare" e "strangolare" viene spesso a perdersi.[4][5]
Lo strangolamento può avvenire per cause dolose, ma anche per incidente, in genere in ambito domestico o sul lavoro.[2]
Quello asfittico o soffocamento: nel quale la chiusura delle vie aeree risulta non completa e che comporta tempi più lunghi per realizzarsi.
Quello circolatorio: nel quale la forza è tale da occludere i vasi del collo, le carotidi comuni e le vene giugulari, impedendo o ostruendo il flusso sanguigno cerebrale.