Our website is made possible by displaying online advertisements to our visitors.
Please consider supporting us by disabling your ad blocker.

Responsive image


Prima guerra macedonica

Prima guerra macedonica
parte delle Guerre macedoniche
Alcune delle città interessate all'azione
Data214 a.C. - 205 a.C.
LuogoMacedonia
Casus belliLotta per l'egemonia dell'Egeo
EsitoPace di Fenice
Schieramenti
Comandanti
Voci di guerre presenti su Wikipedia

La prima guerra macedonica (214 a.C.[1]-205 a.C.) venne combattuta da Roma, dal 211 alleatasi con la Lega etolica e Attalo I di Pergamo, contro Filippo V di Macedonia, nel momento in cui era impegnata a combattere la seconda guerra punica (218 - 202 a.C.) contro Cartagine.

La Macedonia era il più forte stato ellenistico e vedeva con preoccupazione l'ingerenza romana sulla Lega Etolica e sulla Grecia in genere. Filippo temeva soprattutto l'espansione di Roma lungo le coste illiriche, cominciata con l'attacco alla regina Teuta e proseguita con la parziale conquista dell'Illiria, dove era dislocata una flotta romana, comandata prima da Marco Valerio Levino e poi da Publio Sulpicio Galba Massimo, anche per controllare i movimenti del re macedone.[3] Filippo V intervenne contro queste forze. Scoppiò così la prima guerra macedonica: da una parte Filippo V con l'alleata lega achea, dall'altra la lega etolica con il supporto romano.[4] Vennero coinvolte anche le diplomazie di Atene da una parte e di Rodi dall'altra.[5] La guerra non fu segnata da battaglie decisive e fu formalmente conclusa con la pace di Fenice, firmata nella città di Fenice nel 205 a.C.. Essa segnò il definitivo ingresso di Roma nel mar Egeo e nella politica del Mediterraneo Orientale. Durante la guerra, i Macedoni cercarono di riprendere, senza successo, il controllo su alcune zone dell'Illiria e della Grecia, cosa che li avrebbe potuti indurre ad intervenire in aiuto del generale cartaginese Annibale, nel conflitto contro Roma.

  1. ^ a b Periochae, 24.4.
  2. ^ Livio, XXVI, 26.4.
  3. ^ Polibio, VIII, 1, 6.
  4. ^ Periochae, 24.4-5.
  5. ^ Piganiol 1989, p. 237.

Previous Page Next Page