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Polarizzazione (psicologia sociale)

Con il termine polarizzazione ci si riferisce a quel processo psicosociale che conduce ad una progressiva e graduale modificazione dei propri atteggiamenti a favore di posizionamenti e opinioni più estreme. Il fenomeno della polarizzazione è stato studiato soprattutto nell'ambito dei contesti di gruppo, nel qual caso si parla specificatamente di polarizzazione di gruppo. All'interno di un gruppo sociale la polarizzazione di gruppo consiste nella tendenza degli individui membri ad assumere sistematicamente e in modo graduale delle posizioni (atteggiamenti) che sono più estreme rispetto alla media delle posizioni iniziali dei restanti membri.

Il fenomeno della polarizzazione di gruppo fu dimostrato per la prima volta da Moscovici e Zavalloni nel 1969[1] in uno studio condotto su un campione di studenti francesi delle scuole superiori divisi in piccoli gruppi. Studi scientifici successivi nell'ambito della psicologia sociale hanno dopodiché contribuito a fornire ulteriori evidenze per questo fenomeno. Meyers e Bishop nel 1970 dimostrarono ad esempio come i processi di polarizzazione possano essere coinvolti anche nell'estremizzazione di atteggiamenti razzisti[2].

  1. ^ Moscovici, S., & Zavalloni, M. (1969), The group as a polarizer of attitudes (https://doi.org/10.1037/h0027568), in Journal of Personality and Social Psychology.
  2. ^ David G. Myers, & George D. Bishop (1970), Discussion Effects on Racial Attitudes (https://doi.org/10.1126/science.169.3947.778).

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