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Lingua micenea

Greco miceneo
Parlato inGrecia, Creta
PeriodoXVI-XII secolo a.C. circa
Locutori
Classificaestinta
Altre informazioni
ScritturaLineare B
TipoSOV
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Protogreco
  Miceneo
Codici di classificazione
ISO 639-3gmy (EN)
Linguist Listgmy (EN)
Glottologmyce1241 (EN)

La lingua micenea[1], o semplicemente miceneo (codice ISO 639-3 gmy) o anche acheo, è l'antica varietà di lingua greca rinvenuta nelle tavolette d'argilla redatte in lineare B dagli scribi dei palazzi di Micene, Pilo, Tirinto e Cnosso, e decifrate dall'architetto e linguista amatoriale Michael Ventris, fondatore della disciplina della micenologia.

Il dialetto miceneo, insieme ad altre arcaiche varietà di greco in parte sconosciute e in parte testimoniate, per alcune isoglosse, dai dialetti dorico ed eolico, venne parlato in Grecia, nei centri micenei del Peloponneso, dell'Egeo e di Creta, fra la metà del XVII e la fine del XIII secolo a.C. In seguito al crollo dei grandi palazzi micenei, regredì ritirandosi nelle isole linguistiche dell'Arcadia e di Cipro, per poi andare incontro ad un'evoluzione propria.

Assieme all'ittita e al sanscrito, il dialetto miceneo, e quindi la lingua greca, è la parlata indoeuropea di attestazione scritta più antica. La scoperta delle tavolette micenee fa del greco una delle lingue dalla documentazione storica più cospicua e antica nel mondo, insieme all'egizio e al cinese.

  1. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".

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