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Libro Rosso dei Confini Occidentali

«Sarai Sindaco, naturalmente, finché vorrai, e il più famoso giardiniere della storia; e leggerai brani del Libro Rosso, mantenendo vivo il ricordo dei tempi passati, affinché la gente ricordi il Grande Pericolo ed ami ancora di più il suo caro paese. Tutto ciò ti renderà occupato e felice finché durerà la tua parte nella Storia»

"Andata e ritorno... un racconto Hobbit di Bilbo Baggins" così com'è mostrato nel film La Compagnia dell'Anello di Peter Jackson

Il Libro Rosso dei Confini Occidentali (conosciuto anche come Il Libro Rosso, Il Libro Rosso di Periannath o come Il Libro del Conte) è uno pseudobiblium redatto dallo Hobbit Bilbo Baggins, al quale attinge come ipotetica fonte letteraria lo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Si tratta quindi di un artificio narrativo, di un libro immaginario. Viene citato più volte da Tolkien nel prologo de Il Signore degli Anelli,[1] viene ripreso durante la narrazione degli eventi[2][3] e anche nelle appendici.[4][5][6][7] Compare inoltre ne Lo Hobbit[8] e ne Le avventure di Tom Bombadil.[9]

Il suo nome deriva dalla pelle rossa che lo rilegava e dal posto dove fu a lungo conservato: a Sottotorri dai Belpiccolo, i Custodi dei Confini Occidentali.

  1. ^ Prologo de Il Signore degli Anelli, Note sulla documentazione della Contea.
  2. ^ Il Signore degli Anelli, Percorrendo la Contea.
  3. ^ Il Signore degli Anelli, I Rifugi Oscuri.
  4. ^ Il Signore degli Anelli, Appendice A Annali dei re e dei governatori.
  5. ^ Il Signore degli Anelli, Appendice B Il calcolo degli anni.
  6. ^ Il Signore degli Anelli, Appendice D Calendario della contea valido per tutti gli anni.
  7. ^ Il Signore degli Anelli, Appendice F Notizie etnografiche e linguistiche.
  8. ^ Lo Hobbit, capitolo XIX L'ultima tappa.
  9. ^ Le avventure di Tom Bombadil, Prefazione dell'autore.

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