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Jan van Eyck

Disambiguazione – "Van Eyck" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Van Eyck (disambigua).
Ritratto di uomo con turbante rosso (1433, suo possibile autoritratto), National Gallery di Londra

Jan van Eyck (Giovanni da Bruggia nel testo di Vasari) (Maaseik, 1390 circa – Bruges, 9 luglio 1441) è stato un pittore fiammingo. Fu un artista di fama internazionale e il suo stile, incentrato su una resa analitica della realtà, ebbe un larghissimo influsso. Fu anche il perfezionatore della tecnica della pittura ad olio[N 1], che gradualmente sostituì in Europa l'uso del colore a tempera.

Firma di Jan van Eyck sul Ritratto dei coniugi Arnolfini

I documenti sopravvissuti indicano che nacque intorno al 1380 o 1390, a Maaseik (allora Maaseyck, da cui il suo nome), Limburgo, nell'attuale Belgio. Lavorò all'Aia intorno al 1422, quando era già un maestro pittore con assistenti di bottega, e fu impiegato come pittore e cameriere di camera di Giovanni III lo Spietato, sovrano delle contee dell'Olanda e di Hainaut. Dopo la morte di Giovanni nel 1425, fu nominato pittore di corte di Filippo il Buono, duca di Borgogna, e lavorò a Lilla prima di trasferirsi a Bruges, nel 1429, dove visse fino alla sua morte. Era molto apprezzato da Filippo e intraprese numerose visite diplomatiche all'estero, inclusa quella a Lisbona nel 1428 per esplorare la possibilità d'un contratto matrimoniale tra il duca e Isabella del Portogallo.[1]

Gli vengono attribuiti con certezza circa 20 dipinti sopravvissuti, così come il Polittico di Gand e le miniature delle Ore di Torino, tutti datati tra il 1432 e il 1439. Dieci sono datati e firmati con una variazione del suo motto ALS ICH KAN (sciolto "As Io (Eyck) posso"), un gioco di parole sul suo nome che di solito dipingeva in caratteri greci.

Van Eyck dipinse argomenti sia secolari sia religiosi, comprese pale d'altare, figure religiose a pannello singolo e ritratti su commissione. Il suo lavoro comprende pannelli singoli, dittici, trittici e polittici. Fu ben pagato da Filippo di Borgogna che lo volle finanziariamente sicuro tanto da poter dipingere «quando voleva.»[2] Il lavoro di Van Eyck deriva dallo stile gotico internazionale ma presto lo eclissò, in parte attraverso una maggiore enfasi sul naturalismo e sul realismo. Ha raggiunto un nuovo livello di virtuosismo attraverso i suoi sviluppi nell'uso della pittura ad olio.[3] Fu molto influente e le sue tecniche e il suo stile furono adottati e perfezionati dai primi pittori olandesi.


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  1. ^ (ES) M. Parada Lopez de Corselas, El viaje de Jan van Eyck de Flandes a Granada (1428–1429), Madrid, La Ergastula, 2016, ISBN 978-84-16242-20-7.
  2. ^ Campbell 1998, p. 174.
  3. ^ Toman 2011, p. 322.

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