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Cino da Pistoia

Cino Sinibuldi
Cino da Pistoia ritratto da Francesco Allegrini nella Serie di ritratti d'uomini illustri toscani con gli elogi istorici dei medesimi
Nobiluomo
Stemma
Stemma
NascitaPistoia, 1265 o 1270 circa
MortePistoia, 24 dicembre 1336
DinastiaSinibuldi
PadreFrancesco Sinibuldi
MadreDiamante Tonello
ConsorteMargherita degli Ughi
FigliBeatrice
Lambertuccia
Mino
Diamante
Giovanna

Cino da Pistoia, altrimenti trascritto come Guittoncino di ser Francesco dei Sigibuldi (Pistoia, 1265 o 1270 circa[1]Pistoia, 24 dicembre 1336[2]), è stato un poeta e giurista italiano, di parte guelfa nera.

Nacque in una famiglia nobile, in quanto il padre apparteneva alla casata dei Sinibuldi. Studiò all'Università di Bologna, dove ebbe come maestro Dino Rosoni, successivamente insegnò diritto nelle Università di Siena, di Firenze, di Perugia e di Napoli. Nel 1334 fu eletto Gonfaloniere di Pistoia, ma non assunse la carica.

L'opera giuridica più importante di Cino fu la Lectura in codicem (1312–1314), un commento al corpus iuris civilis di Giustiniano II in cui fondeva il diritto romano puro con gli statuti contemporanei e il diritto consuetudinario e canonico, dando così inizio al diritto comune italiano. Scrisse, inoltre, circa 200 poesie liriche notevoli per la purezza del linguaggio e l'armonia dei ritmi, la maggior parte delle quali dedicate a una donna di nome Selvaggia. Dante, suo amico, nel De vulgari eloquentia lodò la sua poesia.

Cino fu anche compagno di studi di Giovanni d'Andrea e amico letterario di Francesco Petrarca. Fu maestro a Perugia di Bartolo da Sassoferrato, uno dei più insigni giuristi dell'Europa continentale del XIV secolo.

  1. ^ L'anno di nascita di Cino Sinibuldi è incerto e controverso (Carrai e Maffei). Lo storico pistoiese seicentesco Pandolfo Arferuoli (Historie delle cose più notabili seguite in Toscana et altri luoghi et in particolare in Pistoia, tomo I, 1628, manoscritto) colloca la sua nascita verso il 1270, mentre Chiappelli 1911, p. 104 sostiene che «Cino nacque verso il 1265» con ampie argomentazioni condivise da Zaccagnini, p. 34, il quale conclude ugualmente che «Cino nacque intorno al 1265 e fu quindi coetaneo di Dante». Meno probabile la tesi di Papa, che sulla base di un atto notarile ne posticipa la nascita al 1275 circa.
  2. ^ Pandolfo Arferuoli afferma che Cino morì il 24 dicembre 1336, il giorno dopo aver fatto testamento; tale data è accolta da Carrai e Maffei sulla base dell'inventario dei crediti compilato nel gennaio 1337 dal genero Schiatta Astesi e pubblicato in Altieri e Savino, pp. 30-32. Appare dunque infondata l'ipotesi che la sua morte sia avvenuta «nei primi giorni del 1337» (Chiappelli 1881, pp. 77-78; Zaccagnini, p. 206).

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