Quentovic era, nell'Alto Medioevo, un porto-emporio franco situato sulla Manica.
Il nome, variamente trascritto, significherebbe "porto sulla Canche", fiume che sfocia a sud di Boulogne. L'insediamento non esiste più, e a partire da metà Ottocento, soprattutto per interesse di archeologi britannici, lo si è cercato in più siti, nella valle della Canche da Montreuil fin sulla costa a Étaples e Le Touquet.[1]
Scavi archeologici dei primi anni settanta del Novecento, rinvenendo resti gallo-romani, merovingi e carolingi, lo hanno localizzato con una certa sicurezza a est di Étaples, nel territorio del comune di La Calotterie.[1]
Quentovic costituiva un importante luogo di scambio per il popolo franco e collegava col suo porto il continente europeo all'Inghilterra, specie alla costa sudorientale del Kent. Da quanto sappiamo, Quentovic venne fondato da un re di Neustria alla fine del V o all'inizio del VI secolo[2] e fu con Dorestad uno dei più importanti porti franchi del nord, fino all'abbandono conclusosi probabilmente nell'XI secolo.[3] I mercanti vi accorrevano per via del limitato numero di luoghi di scambio dell'epoca, e Quentovic era anche il punto di sbarco preferito per i pellegrini in viaggio dalle isole britanniche verso Roma e per i monaci anglosassoni diretti all'evangelizzazione del continente.[1]
Scarseggiando i resti fisici, alcune delle testimonianze più importanti sulla storia di Quentovic derivano dai documenti fiscali, specie dall'attività della zecca locale: sono state infatti ritrovate monete coniate durante le dinastie merovingia e carolingia.[4]